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Il sistema di riscaldamento a pavimento ti lascia ancora qualche dubbio? Ecco le risposte ai quesiti più frequenti!

Il sistema di riscaldamento a pavimento è ormai molto diffuso. Nonostante ciò, ancora oggi ai progettisti vengono poste alcune domande, sorte da dubbi irrisolti su questa tecnologia.

Partendo dal presupposto che ne esistono di due tipi, quello ad acqua e quello elettrico, prendiamo in considerazione il primo per dare una risposta ai quesiti più frequenti, risposta che spesso si eguaglia tra le due tipologie.

Quanto costa rispetto ad un impianto tradizionale?

Il costo per la realizzazione di un impianto di riscaldamento a pavimento, rispetto ad uno tradizionale, può essere superiore del 30-50%. Ma questo è vero solo per l’investimento iniziale! In realtà, il risparmio energetico dovuto alla ridotta temperatura (30-40°) dell’acqua utile a farlo funzionare, riduce notevolmente i costi successivi, oltre all’impatto ambientale. Inoltre, se si pensa che è possibile convertirlo anche in raffrescamento (abbinato ad una corretta deumifìdificazione degli ambienti), il risparmio è ulteriore. Anche l’estetica della casa ne gioverà, senza termosifoni e split da mascherare!

Può creare problemi di salute di qualche tipo?

Anni fa si riteneva che il calore, provenendo dal pavimento, potesse causare problemi circolatori. Ma questo non è assolutamente vero, basti pensare che la temperatura percepita è simile a quella del nostro corpo! Inoltre, a differenza dei sistemi tradizionali, che spostano l’aria, quindi la polvere, con il riscaldamento a pavimento l’aria si riscalda per irraggiamento e le polveri, che solitamente respiriamo, si depositano a terra. Allo stesso tempo, l’aria mantiene la sua umidità e muffe ed allergie sono scongiurate!

Posso abbinare il parquet a questa tipologia di impianto?

Certamente! Anche una pavimentazione in legno può essere posata su un impianto di riscaldamento a pavimento. La riduzione della trasmissione del calore, data dalla resistenza maggiore di questo materiale, è irrisoria, e non incide assolutamente sulla resa. Sicuramente la posa deve essere affidata ad un professionista, e andrebbe preferito un pavimento incollato, piuttosto che flottante, per mantenere il contatto diretto tra pavimentazione e massetto.

   

Posso accenderlo e spegnerlo come preferisco?

No. Il riscaldamento a pavimento, una volta acceso, andrebbe mantenuto funzionante per tutta la stagione, poiché lavora a basse temperature, tanto che per raggiungere la temperatura desiderata impiega anche una giornata. Ad ogni modo, così facendo non si cade in nessuno spreco economico. Il calore risulta essere molto più uniforme di un normale impianto, e non viene sprecato nell’aria, ma rimane ad altezza uomo. Inoltre, è possibile, tramite l’utilizzo di termostati, stabilire la temperatura da mantenere in diverse zone della casa, a seconda delle necessità.

Devo rivoluzionare casa?

Esistono due sistemi per realizzare un impianto d riscaldamento ad acqua. Il primo consiste nello stendere i tubi al di sotto del massetto, quindi, in fase di ristrutturazione, bisogna mettere in conto l’idea di dedicare almeno 5 cm di spessore a terra per l’impianto. In alternativa, è possibile posare l’impianto “a secco”, ossia sopra alla pavimentazione esistente, contenendo notevolmente gli spessori utili. Se nel primo caso i tempi iniziali di riscaldamento sono lunghi, la temperatura poi viene meglio mantenuta dal massetto. Nella posa a secco avviene invece il contrario, riscaldamento più veloce ma anche perdita più veloce del calore.

 

Un impiantista professionista saprà darti ancor più informazioni tecniche specifiche per il tuo caso: la resa, infatti, dipende molto anche dal tipo di costruzione in cui viene inserito questo tipo di impianto!