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Di cosa si occupa un Interior Designer? Tutto ciò che devi sapere per conoscere meglio questa professione!

Negli ultimi anni ti sei certamente abituato a sentir parlare di “designer”. Questo termine viene associato ai progettisti in diversi settori, dalla moda all’automotive, dal web al giardino! Forse uno degli abbinamenti più comuni è però quello con il termine “interior”.

Ma sai davvero di cosa si occupa un Interior Designer? Un tempo il progetto di un edificio era totalmente affidato ad un architetto, mentre tutto ciò che veniva considerato superfluo era di competenza di un “decoratore”. Oggi, finalmente, l’interior designer ha un ruolo ben definito e di fondamentale importanza: ecco perché!

Professione, non hobby!

La passione, il gusto estetico e le inclinazioni personali possono essere d’aiuto, ma la formazione è indispensabile per diventare Interior Designer. Nel corso degli studi vengono infatti trattati ambiti anche molto distanti tra loro, tra teoria e pratica. Come in tutti i settori, la conoscenza della storia non può non fare da base per trarre ispirazione. Le tecniche di rappresentazione, a mano ma soprattutto digitali, sono un pilastro fondamentale della professione. I programmi di disegno 2D e di modellazione tridimensionale sono infatti indispensabili per comunicare un progetto, mentre i softwares di grafica permettono di “confezionare” tutto al meglio! Infine, per progettare pensando in modo pratico e funzionale, non si può non avere una conoscenza dei materiali, delle tecnologie e delle normative. Le competenze e le conoscenze da acquisire sono dunque moltissime, e vanno alimentate dalla ricerca, da continui aggiornamenti e dalla pratica.

Ristrutturazione villetta a schiera_Interior Design by Rime Studio

photo credits Rime Studio

Di cosa si occupa?

Se “designer”, termine introdotto a metà del ‘900 dalla lingua inglese, può essere tradotto con “disegnatore” o “progettista”, “interior” fa riferimento agli spazi interni. Questo però non deve restringere il campo di questa professione agli ambienti residenzialiSpazi interni  sono infatti anche quelli commerciali (come negozi e centri commerciali), ricettivi (come hotel, B&B e spa) e lavorativi (come gli uffici). L’architetto si occupa di edilizia, urbanistica e restauro, l’interior designer convoglia invece le sue competenze sulla definizione degli spazi interni. Questa figura, riconosciuta in altri Paesi da molti anni, in Italia viene ancora spesso ritenuta secondaria a quella dell’architetto (probabilmente per un retaggio culturale). I settori di competenza sono evidentemente distinti ma, per una questione puramente “legale”, mentre un architetto può improvvisarsi Interior Designer, non può avvenire il contrario!

Progettista più che arredatore!

Associare la professione di Interior Designer a quella di arredatore (seppur corretto in lingua italiana), può farti cadere in alcuni equivoci! Anche il proliferare di diversi programmi televisivi sul tema, anziché dare la giusta importanza a questa figura, ne sminuisce la professionalità. Potresti pensare che si tratti, anziché di un progettista, di uno “stilista della casa”. Chiunque, appassionato di arredamento, con un minimo di gusto estetico, può dispensare consigli più o meno discutibili come. Ma non è proprio così! L’estetica e gli aspetti decorativi sono sicuramente importanti, ma riguardano l’aspetto finale di un progetto di interni. Un interior designer deve possedere, in realtà, conoscenze e competenze in grado di progettare uno spazio interno dall’inizio alla fine, tenendo conto, in primis, della funzionalità e fruibilità degli spazi.

Ristrutturazione villetta a schiera_Interior Design by Rime Studio

photo credits Rime Studio

Partendo dalla funzionalità…

Una volta definito l'”involucro, progettato da un architetto, l’interior designer entra in gioco per sfruttarne al meglio le potenzialità e trasformarne i limiti, in funzione delle esigenze della committenza. Interviene infatti per rendere gli ambienti funzionali, modificandone la percezione, se necessario, con alcuni trucchi. Tiene conto dei passaggi minimi per agevolarne la fruizione, favorendo i percorsi più comodi nella vita quotidiana. Valuta al meglio i dimensionamenti degli arredi e la distanza tra questi, in modo da favorirne l’utilizzo. Solo a questo punto si passa alla scelta di materiali, finiture e colori. Un aspetto fondamentale che non può passare in secondo piano in un progetto di interior design riguarda l’illuminazione. Tipologia di fonte luminosa, effetto da ottenere in relazione alla funzione specifica di ogni apparecchio, temperatura di colore e intensità della luce, sono solo alcuni degli aspetti da considerare.

…fino al più piccolo dettaglio!

Di pari passo con gli aspetti più progettuali e tecnici, viene data importanza all’estetica. Lo stile che un progettista intende dare ad un ambiente va a determinare la scelta di tutti gli elementi da inserire al suo interno. Ogni elemento deve infatti essere in armonia con gli altri per creare un’atmosfera piacevole da vivere (ne abbiamo parlato anche qui!). Arredi, complementi, tendaggi e tappeti, così come colori, tessuti, trame e pattern, sono tutti elementi che un Interior Designer valuta per completare uno spazio. Talvolta, se richiesto, il professionista potrebbe occuparsi persino della definizione e del posizionamento di oggettistica e accessori (come vasi, soprammobili e piante). Solo dopo aver applicato le proprie conoscenze progettuali, la definizione di questi elementi, fino ai dettagli più piccoli, assume il giusto significato per un professionista!

Ristrutturazione villetta a schiera_Interior Design by Rime Studio

photo credits Rime Studio

Non è facile racchiudere il mondo dell’Interior Design in un articolo, ma avrai certamente compreso un po’ di più in cosa consiste questa meravigliosa professione! Pensi di aver bisogno di una consulenza? Dai un’occhiata ai servizi di Rime Studio!